Cosa fare dopo una vaccinazione

Se prima di una vaccinazione, in caso di dubbio, conviene non fare nulla, cioè non vaccinare e attendere di essere certi che il bambino stia bene e sappia gestire lo stress immunitario causato dalla vaccinazione, dopo una vaccinazione la sola cosa che non bisogna mai fare è non fare, attendere e rinviare il problema.

Infatti, i danni da vaccino sono tanto più gravi e pericolosi tanto più il bambino è abbandonato a se stesso e non lo si aiuta a superare la patologia flogistico-degenerativa che il vaccino induce.

Quindi, dopo una qualsiasi vaccinazione e a qualsiasi età questa venga fatta (pertanto questo discorso non vale solo per i neonati), la prima cosa da fare è osservare attentamente il bambino per evidenziare ogni alterazione rispetto lo stato normale precedente alla vaccinazione.

La tabella sottostante evidenzia solo le reazioni da ipersensibilità ai vaccini e quindi non tutte le patologie che essi possono causare, ma certamente le più probabili.

 

Reazioni sistemiche

  1. Anafilassi (reazioni anafilattoidi all’uovo e al lievito di birra)
  2. Malattie da siero
  3. Febbre da vaccino
  4. Vasculiti
  5. Lupus post-vaccinale

Reazioni cutanee

  1. Epidermolisi tossica necrotica
  2. Eruzioni esantematiche
  3. Orticaria e angioedema
  4. Dermatite da contatto
  5. Eritema fisso
  6. Eritema multiforme essudativo
  7. Dermatite esfoliativa

Reazioni respiratorie

  1. Asma bronchiale
  2. Polmonite eosinofila
  3. Fibrosi polmonare

Reazioni ematologiche

  1. Eosinofilia
  2. Anemia immunoemolitica
  3. Agranulocitosi
  4. Trombocitopenia
  5. Aplasia midollare
  6. Linfoadenopatie da ipersensibilità
  7. Pseudolinfoma da vaccino

Reazioni epatiche

  1. Colestasi intraepatica
  2. Ittero epatocellulare

Reazioni renali

  1. Glomerulonefrite
  2. Sindrome di Goodpasture
  3. Nefrite interstiziale

Reazioni neurologiche

  1. Polineuropatie
  2. Sindrome di Guillain-Barrè
  3. Neuriti periferiche
  4. Mieliti
  5. Encefaliti
  6. Meningiti

 

Dalla lettura di questa tabella emerge la vastità del problema e l’assoluta varietà dei danni potenziali che possono colpire praticamente tutti gli organi e apparati di ogni individuo. Si può chiaramente intuire quanto sia difficile, non solo per i genitori e non solo per un medico generico, ma anche per un medico esperto diagnosticare correttamente una di queste patologie, in quanto i danni causati dai vaccini riguardano quasi tutti gli organi e apparati e possono manifestarsi anche a distanza di mesi o anni dalla vaccinazione.

Si sa che i vaccini possano provocare o niente o, fortunatamente in casi rari, dei danni molto gravi come convulsioni, encefalopatie, meningiti, paralisi e anche la morte. In realtà, se è vero che possono causare dei danni gravi (e che sia vero non è discutibile dato che, seppure in una minoranza dei casi, anche lo Stato ha riconosciuto e rimborsato gravi danni da vaccini), è palese che, in base alle capacità difensive del sistema immunitario dell’organismo, si possano avere anche dei danni lievi. Questi gradi intermedi di danno sono ovviamente più difficili da diagnosticare, ma in genere vengono percepiti dai genitori, perché per loro è più facile cogliere cambiamenti caratteriali, sbalzi di umore, regressioni nei comportamenti acquisiti fino a quel momento, perdita dell’appetito, insonnia, febbri cronicamente persistenti, ecc.

A parte questo, comunque, igenitori devono tenere sotto stretto controllo i loro figli dopo ogni vaccinazione e allarmarsi per ogni alterazione anche solo sospetta e segnalarla con insistenza al loro medico di fiducia.

 

Dr. Roberto Gava

(Tratto dal libro: Gava R. Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 3a ed., 2010)

 


Informazioni su Roberto Gava

Il Dr. Roberto Gava si è laureato in Medicina all'Università di Padova, si è specializzato in Cardiologia, Farmacologia Clinica e Tossicologia Medica, per poi perfezionarsi in Agopuntura Cinese e Omeopatia Classica.

Dopo dieci anni di lavoro in ambiente universitario ed essere stato autore di libri di Farmacologia e di più di un centinaio di pubblicazioni scientifiche, da una quindicina di anni sta cercando di studiare gli approcci medici non convenzionali, rivedendoli anche alla luce delle attuali conoscenze scientifiche, essendosi convinto che il medico deve aprirsi a molte tecniche terapeutiche scegliendo di volta in volta per il suo paziente quella che è più appropriata.